di Daniel Goleman e Richard J. Davidson
Bur Saggi – Rizzoli Editore
Presentazione a cura di Ornella Serafini
“Sintetizzando felicemente le loro notevoli carriere, i due autori raccontano ciò che è stato scoperto sulla meditazione e perché in questo momento è di importanza notevole per il pianeta.” John Kabat-Zinn, autore di Mindfulness per principianti.
Avevo una decina di minuti prima di prendere il treno alla stazione di Mestre, e, di solito, amo, in quei brevi momenti, attraversare la libreria della stazione, per vedere se mi “cade l’occhio casualmente” su qualcosa di interessante che non ho ancora letto. Il titolo che mi attrasse, suggeriva essere un generico manualetto sulla meditazione, ma il nome degli autori, smentì subito questa impressione, e fui sicura di avere tra le mani qualcosa di diversamente valido e profondo, visto che Daniel Goleman, ex docente di psicologia ad Harvard, quale divulgatore e giornalista scientifico e autore, vanta, vari bestseller mondiali come Intelligenza Emotiva, dichiarato furbamente in copertina, e una lunga collaborazione col New York Times, mentre Richard J.Davidson, neuroscienziato, professore di psicologia e psichiatria, dirige il Waisman Laboratory for Brain Imaging and Behavior, ed ha fondato il Center of Healthy Minds al Waisman Center University del Wisconsin-Madison. Entrambi sono stati tra i membri fondatori del Mind and Life Institute, creato nel 1987 da un team di scienziati assieme al Dalai Lama, con la missione di “alleviare la sofferenza e promuovere la prosperità attraverso l’integrazione della scienza con la pratica contemplativa”. Due così forti personalità dell’ambiente psicologico accademico, che scrivono, nel retro copertina, parole come: dimostrano, verità medica, apertura, nuovi percorsi, altruismo, empatia, compassione, addestramento mentale duraturo, assieme a quelle su citate di Kabat-Zinn, hanno fatto si che non ci ho pensato oltre, e l’ho comprato.
E’ da quell’aprile del 2004 che mi dedico personalmente e quotidianamente alla meditazione con i mantra, tanto che l’ho inserita come parte integrante e fondamentale nella mia missione professionale, quella di divulgare il Vocalcounseling, cioè come le potenzialità della Voce possano mettersi incredibilmente al servizio della qualità della Vita. Lo scetticismo, abbastanza generalizzato, ostacola in modo determinante il cammino sperimentale verso l’efficacia della meditazione nella salutogenesi, e la convinzione, quando si sposa a qualche sporadico episodio di pratica, al di là di un po’ di momentanea calma e benessere, non va. La mia esperienza personale però è diversa, e mi è stata di grandissimo aiuto.
Potete immaginare il mio entusiasmo scalpitante nello sfogliare le pagine di questo libro e scoprire, che si tratta di una scrupolosa ricerca scientifica iniziata da un interesse personale degli autori nei primi anni ‘70, quando entrambi frequentavano la Harvard da studenti, mentre sperimentavano in prima persona la meditazione e i ritiri, che è stata resa pubblica ai più, in questo libro, ben cinquant’anni dopo, visto che la prima edizione è del 2017, e oggi, in piena pandemia mondiale da Covid, non a caso, è stato rieditato per la terza volta, a luglio dell’anno scorso, 2020. Gli autori, alla luce della lunga e incessante ricerca e della ragione scientifica proposta, come possiamo leggere nella Coda in conclusione del libro, auspicano a un mondo, in cui l’allenamento e il prendersi cura quotidiano della mente e del cervello, cambi profondamente il senso di interdipendenza degli esseri umani fra di loro e con il pianeta. Non propongono una delle tante visioni utopiche fallite, bensì, la scienza: “abbiamo portato le prove che è possibile coltivare queste qualità positive nel profondo del nostro essere”, una soluzione urgente e necessaria sul piano della salute pubblica: la riduzione dell’avidità, l’egoismo, l’opposizione noi/loro, e le incombenti calamità ecologiche. “I dati scientifici a sostegno dei tratti alterati sono arrivati a un punto tale che qualunque scienziato ragionevole dovrebbe ormai ammettere questa trasformazione interiore come possibile”.
Sono 14, i capitoli, ciascuno dotato di un riepilogo riassuntivo utile In breve, integrati ed arricchiti da una sezione di note accuratamente documentate e suddivise per ciascun capitolo, un indice analitico, e un’appendice di ulteriori risorse con i link di riferimento presenti in rete, per un totale di 389 pagine.
I punti salienti del percorso tracciato:
– la nascita della ricerca personale e professionale iniziata di nascosto dall’ambito accademico, in quegli anni ‘70, in cui c’era chi aveva direttamente minacciato dichiarando che “una scelta del genere avrebbe segnato la fine della sua carriera”, e allora la loro decisione: “Avevamo entrambi scelto di volare basso, tenendoci al di sotto della portata dei radar”;
– l’idea perseguita e mai abbandonata: dimostrare che quei tratti alterati divengono permanenti, che un certo tipo di pratica e di meditazione, la visione penetrativa o insight, con l’aumentare delle ore che le dedichiamo, sia in grado di produrre e di trasformare radicalmente, dunque, il nostro comportamento nella vita quotidiana, permanendo al di là della meditazione stessa, e portando dei cambiamenti che la scienza non aveva mai osservato prima. I quattro principali percorsi neurali trasformati dalla meditazione sono: 1. la reazione agli eventi disturbanti: lo stress e la ripresa da esso (l’attività dell’amigdala, il radar del cervello per le minacce, si riduce in tal senso, già dopo solo 30 ore di MBSR); 2. il sistema cerebrale per la compassione e l’empatia; 3. il circuito per l’attenzione, la concentrazione; 4. il sistema al nostro stesso senso dell’io;
– l’importanza di definire e specificare le differenti tipologie di meditazione, in base alla qualità, il contesto, i condizionamenti, le regole, i precetti, gli esercizi, il tempo quotidiano o di ritiro investito in esse e quanto a lungo, le ore complessive ad oggi, distinguendo così le pratiche profonde, da quelle più commerciali e leggere come le app con la proposta di pochi minuti da contemplare al giorno. La scoperta che ogni tipologia di meditazione addestra differenti abiti mentali, e il loro impatto sulle abilità mentali, varia. Questa confusione era, ed è ancor oggi, la principale responsabile della validità dei risultati nelle ricerche. Non vogliono promuovere specificatamente La Mindfulness, oggi tanto diffusa, anche come tecnica e metodo psicoterapeutico, e dagli autori nominata come MBSR. Quando scrivono mindfulness intendono proprio quella qualità dello stato della mente totalmente e pienamente dedicata e presente.
– l’analisi scrupolosa e metodica, allo scopo di metterne in luce, ossessivamente, tutte le possibili invalidità, la selezione e la citazione delle modalità di raccolta dei dati di molte delle migliaia di ricerche scientifiche pubblicate sull’argomento, e da loro esaminate nel corso dei cinquant’anni, per spiegare come i test proposti e la validità dei risultati ottenuti siano condizionati da un sacco di fattori, prima di poterli considerare davvero affidabili, e di poter presentare una visione oggettiva dei fatti, basata sulla scienza. Considerando anche l’evoluzione scientifica più ampia in ambito neuroscientifico, compresa quella dei mezzi tecnici, degli strumenti di misurazione e monitoraggio, dagli anni ‘70 ad oggi;
– il concetto di neuroplasticità come integrazione ed interazione costante tra natura, ed educazione, piuttosto che una lotta continua senza vincitori, con l’obbligo di scegliere tra geni ed esperienze;
– esiste una predisposizione biologica alla bontà, meditare la compassione attiva la sollecitudine empatica, i circuiti legati ai buoni sentimenti, all’amore, predisponendo una persona ad agire naturalmente in tal senso dopo solo 8 ore di pratica, e, dopo appena 16 ore, emerge una riduzione dei pregiudizi inconsci che sono in genere intrattabili;
– bastano solo pochi minuti di addestramento alla pienezza mentale per rafforzare differenti aspetti dell’attenzione, come l’attenzione selettiva, la vigilanza, l’allocazione dell’attenzione, la concentrazione sull’obiettivo, e la metaconsapevolezza, ben descritti nel 7° capitolo;
– le modalità di default del cervello, l’automaticità delle azioni e dei pensieri in assenza di concentrazione e quando lasciamo che la mente vaghi, con il progredire della pratica meditativa si indeboliscono, acquisendo sempre meno presa e meno capacità di dirottare la nostra attenzione, al di là della nostra scelta consapevole;
– non si può affermare che la meditazione possa, come una medicina, curare le malattie, ma, nel caso di pazienti affetti da malattie croniche, assume un’importanza enorme, collocandosi tra le cure palliative efficaci. Tuttavia, con l’addestramento praticato in un certo modo, anche solo per tre giorni, si riducono i livelli delle citochine proinfiammatorie, le molecole responsabili dell’infiammazione, e più si pratica, e più scendono. Dopo una giornata di pratica intensiva fatta da meditatori esperti, si ottiene una sottoregolazione dei geni coinvolti nel processo infiammatorio, e dopo tre mesi di tale pratica a cui si aggiunge nel focus, la gentilezza amorevole, si è riscontrato un aumento della telomerasi, l’enzima che rallenta l’invecchiamento cellulare. Una pratica a lungo termine, potrebbe condurre a dei cambiamenti strutturali benefici nel cervello. Pare che le tracce di quella formazione di nuove connessioni neurali che sta alla base dei tratti alterati, sembrino essere scientificamente credibili, pur restando in attesa di ulteriori studi;
– in ambito psicoterapeutico, queste pratiche meditative, utilizzate come trattamento, si sono dimostrate molto efficaci in presenza di depressione, ansia, e dolore, con un grado di efficacia più o meno alla pari dei farmaci, ma prive di effetti collaterali. La pienezza mentale combinata alla terapia cognitiva, la MBCT, continua ad avere un ampio impatto nel mondo clinico, e riguarda un sempre più ampio spettro di disordini psicologici, la ricerca scientifica continua, è un buon auspicio per il futuro di questa pratica;
– Davidson riuscì a monitorare anche degli yogin esperti, come Mingyur Rinpoche, che vantava ben 62000 ore di pratica meditativa di alto livello. (Meditando un’ora al giorno in un anno se ne raccolgono al massimo 365 di ore, significherebbe che, per esempio, per raccoglierne 62000, dovremmo praticare per circa 42 anni, 4 ore al giorno, senza mai saltarne uno, ma Rinpoche, dedicando la sua vita a questo, ha potuto aumentare notevolmente la media giornaliera). Misurando l’attività elettrica del suo cervello allo scatto della pratica, rilevarono i circuiti per l’empatia aumentati istantaneamente di 7-8 volte, e durante un suo ritiro itinerante della durata di 4 anni e mezzo, l’invecchiamento del suo cervello rallentò, tanto da corrispondere ai parametri misurati in soggetti di quasi dieci anni in meno;
– continuando a monitorare gli yogin, per quanto riguarda gli altissimi livelli di onde gamma rilevate in sincronia, in vaste regioni del loro cervello, e mantenute quasi senza alcuno sforzo, sembra che la qualità della loro consapevolezza al tempo presente, dimostri un riflesso sostanziale alla reazione anticipatoria debole al dolore, e una rapidissima ripresa. E mentre generano compassione, i loro cervelli diventano più connessi ai loro corpi, e ai loro cuori, indicando una risonanza emotiva.
In conclusione, e, a maggior ragione, in un momento di cambiamento epocale in atto, come quello che stiamo vivendo, con molte persone che hanno perso il senso della vita, che vivono in uno stato costante di confusione, rabbia, paura, e smarrimento, potrebbe essere interessante sperimentare (e se da soli, anche gratis) la pratica meditativa, investendo una bella quota di impegno per e nella fede, (un grande potenziale umano, che non ha nulla a che fare o a togliere ai credo religiosi), certi, di raccogliere più benefici che altro. Di sicuro, non sarà mai tempo sprecato. Noteremo, facendoci caso, dei “cambiamenti nel nostro modo di essere e di fare, che costantemente andranno e verranno, e, allo stabilizzarsi, e con l’approfondimento della pratica, magari con l’aiuto di una guida esperta, alcuni di quei cambiamenti non se ne andranno più, e diventeranno costanti e permanenti”: i tratti alterati, tanto auspicati dalla preziosa ricerca di Richie e Dan, iniziata cinquant’anni fa. Il tredicesimo capitolo parla proprio di questo, e dei fattori che incidono sui cambiamenti che portano un conclamato miglioramento della qualità della nostra Vita, altrettanto preziosa di quella di chi incontriamo, e della nostra relazione con il pianeta. Già qui, in questa presentazione, ma la lettura del libro sarà esaustiva fino in fondo, abbiamo visto come risponde la scienza alla domanda posta dagli yogin a Siddharta Gautama, il principe asceta, davanti a tanta straordinaria trasformazione: “Sei un Dio?”, risposta: “No, mi sono risvegliato”. Fu quel termine risveglio, in sanscrito bodhi, a nominarlo Buddha, qualità, che se attivata, è insita in ognuno di noi. Non si sa cosa avrà effettivamente comportato in Siddharta, ma ciò che oggi è certo, è che i dati raccolti da Richie e Dan sugli yogin più avanzati, possono offrire qualche indizio succulento. (Altra cosa certa, aggiungo io, è che si tratta di un processo direttamente esperito, che nessuno può fare al posto nostro). “Alti livelli costanti di onde gamma comportano una sensazione di grande spaziosità, con uno spalancamento dei sensi che suggerisce che la qualità del risveglio sia sempre presente”. Come scienziati non si sentono qualificati ad addentrarsi nei dibattiti metafisici, piuttosto si chiedono come attingere a questi meccanismi al fine di creare benefici per il maggior numero possibile di persone.
E, quindi, lo scopo non è lo stesso? Ho sempre pensato che, tra la spiritualità, come aspetto mistico, umanistico esistenziale e comunitario, e la scienza, alla ricerca incessante di prove provate e durature, sia necessaria un’interazione molto stretta e complementare: è una questione di apertura mentale e di scelte sagge e intelligenti, come gli spiragli di luce di questo libro.
Dico a Voi: Grazie di Cuore per quello che fate per la Vita preziosa condivisa,
… Meditate, Gente, Meditate!!!.