Articolo pubblicato nella rivista Passaggio in volo n.7/2016 – i quaderni di approfondimento di Punto Gestalt® “Pegasus”

a cura di Ornella Serafini

I popoli, le tribù hanno sempre cantato e danzato. Ognuno di loro ha un ricchissimo bagaglio di canto popolare di tradizione. Hanno cantato le donne in cucina, gli uomini lavorando, le mamme cullando i bambini, i nonni con i nipotini, ecc.. Ovunque i popoli hanno cantato, gridato i dolori delle guerre nelle tradizioni orali. Il grido di oggi traspare una grande voglia di affermare la propria identità e di essere ascoltati, persone di tutte le età aspirano ai format televisivi, e ai numerosi concorsi canori. Tutto ciò è un “canto necessario”, come l’ha definito Giovanna Marini.

Cosa può accadere se ne facciamo consapevolmente uno strumento meraviglioso di crescita personale o addirittura una tecnica gestaltica? Questa è l’esperienza che ha trasformato la mia Vita.

La Voce compie il lavoro del Budda”

da Il Sutra del Loto.

Premessa.

Durante un laboratorio con allievi attori a Gorizia, un ragazzo si rivolse a me dicendo: “Ma lei allora è Buddista!”, risposi: “No, per niente, perché?”. Lui insistette, e alla fine del corso mi regalò un libro sul Buddismo. Lo stesso anno fui avvicinata in tre modi diversi da persone che praticavano il Buddismo, quello mahayana del Sutra del Loto, il segnale era chiaro. Così, ad aprile del 2004, iniziai a praticare questo buddismo e ad oggi non ho mai smesso, recito quotidianamente il mantra Nam Myoho Renge Kyo, ho ricevuto la responsabilità di gruppo e seguo una ventina di praticanti nel mio quartiere. Fede, Pratica e Studio sono i fondamenti su cui basare la propria Vita. Attorno al 1930, Tsunesaburo Makiguchi, filosofo giapponese, fondatore della “teoria del valore” basata sul princicpio “verità, bene, bellezza” ed educatore, assieme ad altri ricercatori educatori, ha ripreso il buddismo di Nichiren Daishonin, che era stato tenuto sopito da almeno 700 anni, con la convinzione che questa filosofia potesse offrire uno strumento educativo alle persone, in senso umanistico esistenziale, e potesse portarle verso una politica di Pace. Fu così che nacque la Soka Gakkai, società per la creazione di valore, e istituto religioso, poi, in seguito riconosciuto tale e diffuso in ben 192 paesi del mondo. Avevo incarnato il credo, per cui, se vogliamo realizzare la felicità nella nostra Vita, dobbiamo “fare qualcosa” di concreto per realizzarla assieme agli altri, e nel rispetto dell’ambiente. La mia attività era già abbastanza mirata a questo: ero una maestra di canto e per me il canto è gioia e un diritto innato di tutti gli esseri umani. Allenavo le persone a conoscere il proprio corpo che canta e là dove questi incontravano resistenze e tensioni le aiutavo a lasciarle andare. Le mie indicazioni erano formulate in coerenza con il concetto che la Voce sia metafora della Vita e tutto questo aveva già un riflesso positivo nella loro vita quotidiana. Fui improvvisamente consapevole che avevo nelle mani uno strumento molto potente e sentivo che avrei dovuto approfondire le mie conoscenze per fare il bene possibile.

Quindi presi ancora di più in mano la mia Vita e mi iscrissi ad un Master di Gestalt Counseling con approccio umanistico esistenziale, secondo il modello pluralistico integrato, perfetto per il cammino che stavo intraprendendo. Alberto Dea e Rita Sommacal sono stati tra i primi docenti che ho avuto la fortuna di avere.

Oggi il mio modo di sviluppare e far conoscere la Voce alle persone è diventato un metodo, fatto da quelli stessi ingredienti che hanno trasformato e fatto rifiorire la mia Vita e incredibilmente, l’ambiente in cui vivevo. Ho sempre sostenuto che la Voce di ogni corpo è qualcosa di più di un’unica espressione identificativa. Da oltre 25 anni ho ricercato e sperimentato per riconoscere ed individuare “quel suono libero”, dapprima attraverso le tecniche vocali e poi lavorando sulla libertà espressiva corporea, l’accettazione e l’armonia ritmica e fluida dell’Anima che finalmente si sposa con il Corpo. La Voce si libera completamente in assenza di conflitti limitanti e frustranti e le tecniche poi coronano la gioia del Canto libero, il Canto della Vita, il BIO SuONO. Questa è una potenzialità insita nella Vita, è un talento umano, differente, ma appartenente ad ogni essere umano.

BIO SuONO è Bios, vita dal greco e suono dal latino sonus, ed è anche IO SONO, affermazione di Vita in Essere. Il suono si distingue dal rumore, per le caratteristiche di armonia e regolarità, e nasce dall’effetto di movimenti vibratori, ritmici e concordi che colpiscono le molecole d’aria e poi dall’orecchio arrivano al cervello come Musica.

BIO SuONO racchiude in sé il concetto: “Se accolgo l’importanza assoluta della mia Esistenza, sto, vivo, attimo dopo attimo nella totalità armonica e coerente dell’Essere in Vita assieme agli altri Esseri Viventi, e, in quanto libero di Esistere, IO SuONO VITA”. BIO SuONO è dunque metafora della Legge che regola la Vita, un fluire di tutte le manifestazioni, delle esistenze e delle non esistenze che creano il ritmo vitale.

Il Suono della Vita è ciò che sentiamo quando un’esistenza si muove verso di noi, quando percepiamo in avvicinamento qualcosa di Vivo. E’ una vibrazione complessa che comprende anche la Voce, che ne è un ulteriore manifestazione, ma non è solo la Voce di quel corpo, è molto, molto, molto di più.

Il metodo.

Lo scopo del metodo BIO SuONO è innanzitutto quello di allenare a percepire con grande concentrazione, il Qui ed Ora, allenare a “farlo durare di più” godendo pienamente dell’attimo. Come? Praticando, con il canto e le vocalizzazioni, la respirazione fino in fondo, percependo il diaframma e la muscolatura di sostegno, così che contemporaneamente si alleni anche il radicamento. Lo scopo conseguente è quello di aprire, mostrare, risvegliare, integrare e far entrare tutto il potenziale della Vita in sé, nell’unica realtà disponibile, ora, sempre attraverso l’uso e la conoscenza della Voce. Con l’intento di creare valore nella propria Vita, in relazione agli altri e all’ambiente, e integrando, incarnando la Spiritualità, la nostra essenza saggia e consapevole. La pratica facilita la creazione della propria realtà, attraverso l’espressione artistica, e mira alla realizzazione dei nostri sogni, permettendo concretamente di riappriopriarci di tutto il nostro potere, al servizio della Vita. Ecco le quattro pratiche:

1. DETERMINAZIONE DELL’INTENTO, DESIDERI ED OBIETTIVI.

L’intento dà la direzione, è il Padre che indica, mostra la strada da prendere.

Imparare a muoversi ed agire nel Mondo con un’intento, evita di sprecare e buttare energia preziosa, evita di creare confusione, di perdersi, evita la distrazione. Dà chiarezza e determinazione e guida l’azione direttamente verso la realizzazione del progetto o sogno.

Ad ogni esercizio o incontro, ci alleniamo a mettere un intento da annotare in un quadernino speciale: “data, intento”. L’intento, nel canto, è l’intenzione, il sentire. Cosa desidero trasmettere con il mio canto? Quali sentimenti, emozioni, stimoli, impulsi, desidero arrivino a chi mi ascolta? Fatica, sforzo, paura, oppure leggerezza, amore, gioia, fermezza? Lo decido, lo scrivo, e lo dimentico. Lo stesso accade nel quotidiano, se dò per scontato che faticherò nella giornata lavorativa di domani, dò il potere a questo pensiero e lo tolgo a me, e posso star certo che faticherò. Non ha niente a che vedere con l’avere sotto controllo la situazione o con il pianificare nel dettaglio, che sono illusioni. L’intento può venir associato alla percezione della “mancanza di qualcosa”, i desideri, dal latino de sidera, “la mancanza delle stelle”. Inoltre possiamo aggiungerci qualcosa di ancora più chiaro, una visione, cioè l’obiettivo, che oltre ad essere il centro del bersaglio, è una lente di ingrandimento che aiuta a visualizzare bene, a mettere a fuoco il proprio sogno da realizzare. Es.: “Desidero vivere quella bella malinconia dei colori dell’autunno, è da tanto che non canto il fado portoghese, imparerò bene “Cancao do mar” nell’interpretazione di Dulce Pontes”.

Gli intenti possono essere visualizzati come delle Matrioske. La Matrioska più grande contiene l’intera nostra esistenza attuale, comprese tutte le nostre esistenze di passato, presente e futuro, ed agisce strettamente legata al nostro Spirito, è il motivo del nostro essere al mondo, e posso non averla scoperta ancora.

Intenti e desideri, per creare valore, devono avere le caratteristiche di essere aperti, etici, e non limitanti.

Nel mio cammino ho potuto scoprire il mio intento-Madre, che è: “far sì che ogni persona che incontro possa essere felice e a proprio agio, compresa me stessa, e che ogni azione che metto, crei valore nella mia Vita, in quella degli altri e nell’ambiente”. L’intento principale comprende tutti gli altri, tutte le altre matrioske più piccole, fino ad arrivare ai desideri e agli obiettivi più personali, del quotidiano, importantissimi per poter costruire nel tempo una solida fede nella vita, nella potenzialità innata e valore dell’essere umano (autostima da non confondere con l’efficacia delle singole azioni).

Gli Intenti personali, positivi, aperti, e non limitanti, guidano naturalmente, per coerenza, al raggiungimento e alla chiarificazione di obiettivi e desideri. Gli intenti si possono attingere anche da un Maestro, un Sensei o un Mentore, o, ancora, dai principi fondamentali di una filosofia o religione, anch’essa umanistica esistenziale, che rispetti l’Essere Umano e la sua dignità di appartenenza, come ad esempio ho fatto io con la filosofia buddista mahayana del Sutra del Loto. Gli intenti dovrebbero comprendere la compassione e l’amore incondizionato, cioè l’amore slegato da ogni tipo di condizionamento, e mai l’“amore cieco”, mancante di saggezza.

Stai ben attento a quello che dici che potrebbe verificarsi davvero!”.

Ebbene sì, la parola e il pensiero creano la nostra realtà, solo che siccome il più delle volte siamo distratti dalle mondanità, non ce ne accorgiamo. Allenare l’intento ci responsabilizza di più sull’uso indolente della parola o del linguaggio, che diventa consapevole per scelta e per convenienza! Ci sono mille esempi che potremmo fare sull’uso e abuso della Programmazione Neuro Linguistica, il sistema che per eccellenza si occupa di questo, come ad esempio, l’abuso delle tecniche del linguaggio manipolative in ambito aziendale, politico, o nel marketing.

2. LA BIORISONANZA. La pratica del Qui ed Ora.

La pratica di Biorisonanza è la Madre che apre le braccia per accogliere, allena ad aprire alla consapevolezza del Qui ed Ora, all’espansione del Sé oltre ai propri confini, dopo che sono stati ben definiti, per fondersi e riprendersi, poi, l’identità, apre all’ “esistere” che compie azioni “sapendo”, senza “sapere” e pensare, apre alla consapevolezza di essere Uno e non-due, alla appartenenza stretta con l’ambiente. E’ un allenamento responsabile, alla presenza, e un rilassamento estremamente concentrato e consapevole. E’ una pratica che ci fa ritornare a ricordare lo stato vitale potenziale del momento subito dopo la nascita, grazie alla vocalizzazione.

Il Canto in Biorisonanza si esercita in coppia sintonizzandosi all’unisono su Bija Mantra (Mantra Seme, consonante+vocale+consonante) prediligendo la “A”, o in canti spontanei vocalizzati in gruppo e in canti più ritmici, in meditazioni di canto armonico, su scale e intervalli tratti dal sistema Melakartha del Nadayoga, o in esercizi tratti dalle pratiche di Tai Chi, Qi Gong, e Yoga, integrati dalla voce che canta all’unisono.

3. IL VOCAL COUNSELING, IL VOCAL COACHING, IL COUNSELING, e tutti i giochi gestaltici.

Ogni intento va seguito da un’azione concreta, per evitare che rimanga tutto sul piano mentale, cioè solamente delle belle parole. E’ l’azione che mette in discussione, e, accompagnata dalla consapevolezza, crea una sorta di risveglio alla realtà dentro di sé, e in relazione. Con il coraggio dell’azione, ci si può mettere in gioco, si abbandona, si perde, si lascia andare qualcosa di sé che si conosce molto bene, ma che oramai è stanca di accompagnarci da così troppo tempo, perché si è incartata, esaurita, viziata, ormai è come l’olio esausto e necessita di tanto risciacquo con dell’ottima acqua corrente, per essere eliminato fino in fondo. Così che nuova abitudine sana cancelli quella esausta e crei nuova energia viva ed entusiastica. E questo accade sperimentando prima nei setting di vocal counseling, di vocal coaching o di counseling, l’ambiente protetto o palestra di prova.

La riformulazione del counseling, in risposta al linguaggio non verbale o nel dialogo, offre una grande opportunità di crescita alla persona che sta cantando. Il corpo e la voce muovendosi e vibrando, respirando fino in fondo in modo costante e dinamico, smuovono ineluttabilmente le emozioni trattenute dando la possibiltà di sviluppare una propria gestione intelligente delle stesse (vedi Daniel Goleman) e, anziché identificarci unicamente nella rabbia o nella paura, diventiamo consapevoli (e fortunati!) di essere in uno stato vitale transitorio: io sono anche quella emozione, quello stato vitale infernale, ma non sono solo quello, io sono molto molto di più.

Poi, dopo aver testato il terreno o ambiente di sperimentazione, potremo muovere le nostre nuove alucce nella Vita quotidiana, in barba alle “fosse dei Leoni”.

4. LA RECITAZIONE DEL MANTRA O PREGHIERA LAICA COME ANTICO STRUMENTO PER LO SVILUPPO DELLA FEDE, DEL CORAGGIO, E PER LA GESTIONE DELLA MENTE. La pratica di programmazione neurolinguistica per l’Integrazione Spirituale.

Potremo chiamarlo coaching di trascendenza o pratica transpersonale. Nessun essere umano può fare i conti su questa Terra omettendo la Spiritualità che costruisce la Fede, si perderebbe una grande opportunità e un’enorme talento. Si può decidere, quindi, di dedicare un tempo quotidiano a questa pratica, in parallelo ai percorsi seguiti, oppure, si può proporla, all’inizio o in chiusura degli incontri. Io consiglio di verificarne l’effetto mettendo una scadenza, ad es., a 10 giorni e un obiettivo. Scegliere il mantra più adatto a noi, sentendolo come scorre durante la recitazione, e verificandone gli effetti. E’ lo strumento più potente per prendere in mano definitivamente le redini della nostra mente,

E’ nata prima la preghiera delle religioni, ed era nata quando l’essere umano entrava in contatto con la Natura. Era un modo di dialogare con la Natura, più un rito, un richiamo, che una richiesta. La preghiera ha in sé molte caratteristiche della PNL, tra cui l’ancoraggio per ripetizione ad alta voce in un fluire ipnotico nella durata. Ci sono diversi studi molto interessanti sul potere della preghiera, tra tutti, quelli di Daniel Goleman che, assieme ad altri ricercatori, hanno creato un gruppo di lavoro con i buddisti tibetani theravada e il Dalai Lama. (vedi Mind and Life Institute).

Io suggerisco di sperimentare i Mantras in lingue antiche come il sanscrito, in modo da evitare agganci di vissuti legati alle parole riconoscibili dalla nostra lingua. Se si sceglie per attrazione, un mantra diverso dal nostro credo religioso, ovviamente non è necessario convertirsi, si può praticare, sperimentando, come si fa con qualsiasi altro esercizio.

L’atto efficace del pregare si basa sulla ripetizione in fase meditativa, e, portando ad abbassare le onde celebrali va ad imprimere, incarnare l’intento e a dialogare direttamente con la parte inconscia, o Sé Superiore, o Grande Io, o Nona Coscienza. E’ questo il meccanismo che spiega come il pensiero crei la nostra realtà. Qualcosa di simile accade nella potente tecnica dell’ipnosi Ericksoniana. Con la pratica della preghiera, creiamo il nostro portale a portata di mano per far entrare l’intento, attingere e attivare tutte le potenzialità che la Vita mette a nostra disposizione. Potenzialità che per paura o per ignoranza, credevamo di non possedere. La mente si incarna, collabora, ed è al nostro servizio.

Altri esempi di coaching transpersonale sono, il canto di Mantras in lingua Sanscrita (Kirtan), la Contemplazione vocalizzata, le Meditazioni Ahata e Anahata del Nadayoga.

E’ fondamentale definire bene la modalità, la postura e il respiro, al fine di evitare di mettersi in condizione down, di abnegazione o sottomissione, non c’è alcuna “richiesta di aiuto verso entità superiori” a noi, anche la Bibbia sostiene che la preghiera serve ad elevare lo stato vitale alla pari di Dio che permea ogni cosa.

Visione del processo nel metodo BIO SuONO in un Singolo Istante di Vita :

                                                       

Il brodo in cui è immerso l’attimo è quello della Fede, di tutte le Emozioni che scorrono e dell’Amore della vita per la vita, innato ed esistente anche in condizione di vuoto.

Il metodo BIO SuONO si basa su questa rappresentazione di ogni singolo istante di Vita. La pratica di Biorisonanza allena a ricreare questa condizione dimenticata. Qui possiamo osservare la condizione ideale e necessaria, il gioco di equilibri, perché si verifichi il “ricordo” o “attraversamento multidimensionale” di spazio e tempo, precipitato nel Qui ed Ora, grazie alla forza di gravità, il respiro, il radicamento, il canto, cioè grazie all’affermazione, all’atto di Essere al Mondo. O, per dirla altrimenti, l’inconscio appare in figura e diventa conscio.

La Voce che canta suoni vocalizzati è l’azione che afferma questa consapevolezza.

Il metodo BIO SuONO è soprattutto questo: un mezzo per allenare ad aprire e risvegliare il ricordo di questa fondamentale realtà, trasformandone la qualità del singolo istante di Vita. Il desiderio di risvegliare alimenta la Fede, che alimenta la volontà di praticare. Così accade. Cambia la qualità, il sentire, cambia la percezione, e per coerenza cambia il nostro modo di Stare al Mondo, cambia la nostra Vita. E’ un risintonizzarsi direttamente con la nostra parte inconscia ed è un mezzo per incarnare, integrare lo Spirito. Si ricontatta per sempre l’Innato Armonico Adattamento Creativo e tutto cambia. La pratica stabilizza lo stato e crea una nuova abitudine sana e aperta.

L’approccio centrato sulla Per-Sona porta a creare e ricreare ad ogni incontro la sequenza necessaria alla richiesta presente.

BIO SuONO desidera essere una possibilità giocosa per ritornare all’originale CANTO della VITA, diritto innato di tutti gli Esseri Umani.

 

CANTO, CRESCO, MI DIVERTO??? WOW!!!!

Formazione per le scuole di Counseling e per le professioni della relazione di aiuto.

Se non non siete insegnanti di canto, e non cantate quasi mai, non preoccupatevi, nessuno vi chiederà di essere ciò che non siete. Tuttavia, il canto è per tutti, e la formazione vi permetterà di sperimentare, a scelta, il metodo, o di approfondire la lettura del paraverbale, o di integrare il canto come tecnica gestaltica, per non parlare della biorisonanza e dei canti spontanei di gruppo, che sono semplicissime pratiche alla portata di tutti, al di là del metodo proposto. E’ mio desiderio trasmettere a più persone possibili, questa gioiosa tecnica gestaltica, per dimostrare che si possono lasciar andare anche grosse resistenze o “grongoni”, cantando!….FANTASTICOOO !!!

Ecco un esempio di programma di un percorso di formazione BIO SuONO:

  • Le potenzialità della pratica e consapevolezza vocale a portata di mano.

  • La Voce nella Vita quotidiana. Fisiologia ed igiene vocale.

  • La Voce nell’alleanza operativa.

  • Leggere il paraverbale del Cliente e del Counselor.

  • L’autenticità, Congruità e Coerenza tra voce, corpo e contenuti verbali nel colloquio e nella riformulazione.

  • Sviluppare la capacità di riconoscere cosa “trasporta” il proprio suono, al di là delle parole. Costruzione dell’intento, desideri e obiettivi nella realizzazione del proprio sogno.

  • Il Vocal Counseling. La gioia e il divertimento del canto al Karaoke e la vocalizzazione come tecniche gestaltica espressiva e di integrazione.

  • La tecnica di Biorisonanza nella gestione delle emozioni, dei fiumi in piena e della difficoltà di parlare, e come “continuum di consapevolezza cantato”, una pratica del qui ed ora alla portata di tutti.

  • I canti spontanei vocalizzati nel lavoro di gruppo. La centratura, l’ascolto sottile, la concentrazione, l’unità e la relazione. Un modo velocissimo e pratico per dare voce a tutti nelle condivisioni numerose o timide.

Corsi, laboratori, eventi, moduli di approfondimento, formazione per operatori BIO SuONO.

Grazie di Cuore per avermi letto.

Ornella Serafini

Bibliografia:

BIO SuONO®: www.biosuono.com

Associazione Vocalsound di Anna Bacchia: https://www.vocalsound.org

Soka Gakkai Italiana -IBI sul buddismo del Sutra del Loto: https://www.sgi-italia.org

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rivista Pegasus 7

Ornella Serafini – Professional Counselor Assocounseling, nel 2010 diplomata Aspic (Venezia, Roma e 4° anno a Modena), Master in Gestalt Counseling modello pluralistico integrato, approccio umanistico esistenziale. Vocal Coach dal 1992 e Musicoterapista Nadayoga.

Iscritta all’Enpals dal 1993, svolgo in parallelo la carriera professionale artistica come cantante, attrice, autrice e conduttrice radiofonica Radio Rai Uno regione FVG. Vedi Profilo Associazione di Categoria AssoCounseling.