Diamoci invece la possibilità di ricordare.
Come?
Provando a fare senza.
Senza pianificare.
Senza capire mentre facciamo.
Senza capire bene prima. E senza capire com’è andata dopo.
Senza aver provato abbastanza. Perché neanche provare esiste. Esiste solo Fare. E soprattutto No! a: “Questa volta ho fatto meglio!” No! a: “Così ho sbagliato tutto!”
Cos’è che mi guida allora?
Io, mentre appartengo al tutto. Io, mentre mi muovo coerente e armonico, cioè naturale. Cioè presente nell’adesso. Mi guida l’Io che non appartiene a me stesso, bensì è funzione della Vita, ed è nel tutto, fuori e dentro.
E’ espanso. E’, in questo senso, divino.
Come me ne accorgo?
Il mio corpo me lo dice. Il mio corpo non mente mai…Corpo NON Mente …MAI.
Allora la mia Coscienza Saggia e lo Spirito, che mi aiuta ad essere permeabile, abile a permeare il Tutto, assieme, ridono e sorridono nel mio corpo, abbracciano la Mente e l’Anima, e tutti assieme, danziamo.
Piroettiamo, non proiettiamo più.
La nostra danza è una spirale di Amore in espansione. Scientifica. Piroettiamo… brilliamo di fiamma divina tutto attorno a Noi.
Come? Stando. Essendo Io Sono.
Se ciò non accade il corpo sta male. Ti dà un chiaro segnale di mal-essere. E’ sempre chiaro, anche se a volte il segnale è come un’eco lontana, sullo sfondo. A volte l’ha vinta la Mente, che vuole essere sola, La Sola. La Mente non è l’Anima, ne è soltanto una proiezione parziale, quando si isola e pretende di decidere prima, dopo o durante, per tutti Noi che siamo Uno. Noi, cioè Io, l’Anima, il Corpo, lo Spirito, e il Mondo con tutto il resto.
L’Anima è la mia energiasostanza che accoglie di fare esperienza in dimensioni più dense del brodo primordiale, dimensioni dense come la nostra, e porta con sé tutta l’esperienza fatta dal momento del distacco. Distaccarsi significa riconoscersi segmento frattale del tutto, del movimento complessivo della Vita, per poter divenir, poi, umano.
Io, oggi, sono felice di ricordare.
E tu, oggi, sei forse nel vuoto?
E’ la Vita stessa che te lo chiede. Perché la tua Vita ora vuole che tu ricordi.
Stai facendo un sacco di cose che ti piacciono e ti impegnano, ma sei stanchissimo? No, non stai invecchiando. La tua Vita vuole che tu ti fermi per ricordare. E se non lo fai tu, ci penserà lei a fermarti. Allora, fermati.
La tua Mente infatti, nel vuoto, ti dona il senso di colpa, ti dà la possibilità di sentirti malato, depresso e inadeguato. Perché vuole che tu stia alle sue regole, non vuole danzare, vuole CAPire, arrabbiarsi e fare il capo (!), vuole avere tutto il potere. Con-temporanea-mente ti offre l’esasperazione allo scopo di farti dire basta e farti accogliere ciò che accade, con Amore, perché anch’essa è parte di Te, e ti ama, è funzione della Vita stessa. Niente è contro.
Apri lo sguardo, muoviti osservando con grandi occhi da cerbiatto bambino, espandi lo sguardo a grandangolo, vivi espanso, stupisciti di ogni cosa come i primi anni di questa esistenza, osserva e stupisciti e sii Vita in Essere. E’ così che si scioglie il giudizio.
Sìì, lasciati, e lascia Essere.
Lìberati tra esseri viventi liberi di essere.
Di Essere cosa? Ciò che sono e nient’altro.
Siamo fatti per stare assieme in cooperazione, senza. Senza chiedere.
Cap-Ire è rabbia che cela la paura di non poter Essere più IO… quello piccolino, l’illuso capo di me stesso.
Finalmente è finita, questa grande, immensa, fatica.
Articolo pubblicato il 31 luglio 2014